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Non mi interessa in questa recensione svelare o raffrontare le caratteristiche di questa Sony a7II, che credo potete trovare in rete tranquillamente, ma rispondere ad una domanda per me fondamentale, che credo possa interessare di più:
“E’ possibile utilizzare questa macchina professionalmente in un servizio di matrimonio? E soprattutto per un servizio di reportage? E se sì, come ed in che modo? E quali sono i limiti?”
ESIGENZE E NECESSITA’
L’idea di avere una macchina leggera e piccola mi affascina da tempo. Il mio tipo di fotografia necessita infatti della massima discrezione e dopo che le mie nikon d700 sono andate in pensione non ho più trovato purtroppo macchine piccole e discrete che mi consentissero di lavorare in tutta tranquillità. Due stagioni fatte con le D4 mi hanno limitato sia fisicamente, dato il peso, sia nella costruzione del servizio. Le D4 sono ottime macchine, veramente strabilianti, ma non passano certo inosservate e per poter sviluppare al meglio i miei racconti ho la necessità di non essere notato, di essere il più discreto possibile, di confondermi in pratica tra gli invitati. Cosa che con tutti sistemi reflex risulta abbastanza difficile.
Ecco perché ho iniziato a prendere in considerazione i sistemi mirroless sicuramente meno appariascenti di quelli reflex. Ho provato nel corso della scorsa stagione sia Olympus che Fuji. Entrambi con aspetti positivi e negativi. Purtoppo nessuno dei due in grado di fornirmi una valida alternativa a Nikon, nè come qualitá di file prodotti (poco adatti alla mia postproduzione) ne come sistema. Tornare infatti ad un sistema non full frame per la mia fotografia sarebbe stato un forte limite espressivo.
Cosi ho iniziato ad interessarmi ed a seguire gli sviluppi del sistema di Sony. Quando sono riuscito a provarla ho capito che poteva essere finalmente una valida alternativa anche alle D810 che intanto sono andate a sostituire le D4
Il fatto di non poter contare sulla sicurezza del doppio slot di memoria per il backup mi suggeriva di attendere ancora ulteriori sviluppi, ma poi, spinto dai consigli di molti colleghi a non lasciarmi condizionare da questo limite, ho voluto provare.
NON E’ UNA REFLEX
Ecco dunque che alle mie Nikon ho affiancato questa piccolo gioiello di casa Sony. Dopo averla portata con me in diversi servizi per testarla, finalmente posso dire che non solo ha superato la prova a pieni voti ma che é diventata addirittura la mia inseparabile e fidata compagna di viaggio. Ho scoperto che non solo é possibile usarla come corpo professionale, ma che é davvero divertente e creativo farlo. Certo non é come avere una reflex in mano. Non é una sua sostituta piú leggera e veloce. É proprio un altra cosa ed è bene saperlo subito.
Innanzitutto per le caratteristiche:
- il corpo è molto più piccolo di una reflex professionale 127 x 96 x 60 mm contro i 146 x 123 x 82 mm della D810 ed i 141 x 113 x 78 mm della D750;
- è molto più leggera 599 grammi contro i 980 della D810 e i 750 della D750;
- è dotata di uno stabilizzatore a 5 assi che difatti rende superfluo l’uso delle ottiche stabilizzate;
- ha un mirino elettronico con copertura del 100% della scena. Ciò significa che è possibile veder esattamente dal mirino quello che sarà il risultato finale dopo lo scatto;
- ha il Focus Peaking che consente rapidamente di verificare la corretta messa a fuoco in manuale. Veramente molto veloce e preciso che mi ha rivoluzionato il modo di guardare la scena;
- è interamente customizzabile nel senso che ogni suo tasto e ghiera può essere impostato a proprio piacimento senza alcun limite;
- non ha lo specchio percui è possibile, tramite adattatori, utilizzare qualunque tipo di ottica.
RITORNO AL FUOCO MANUALE
Gli obbiettivi autofocus che sony a disposizione non sono molti. I pochi validissimi non erano comunque in grado di consentirmi l’uso del mio normale linguaggio espressivo percui, ho dovuto rivolgermi ad ottiche manuali. Prima attingendo al mio parco ottiche Nikon ed in seguito acquistandone di nuove.
Il sistema Sony, grazie all’utilizzo di adattatori di terze parti, consente l’utilizzo in di tutte le ottiche di qualunque marca ed epoca. Io uso i METABONES non economici ma di ottima fattura. Per molte lenti Canon mantiene addirittura inalterati anche gli automatismi. Il parco ottiche quindi diventa immenso ed in grado di soddisfare ogni linguaggio espressivo a patto di non aver paura di tornare a lavorare con il fuoco manuale.
Per chi è abituato, invece, alle uso dell’autofocus troverà nelle ottiche sony precisione e rapidità grazie anche alla funzione di riconoscimento dei volti (che funziona anche con le ottiche manuali) e quello, più interessante, degli occhi dei soggetti ritratti. Mettere a fuoco è dunque di una facilità estrema.
FOCUS PEAKING
Tornare a fuocheggiare in manuale dopo essersi abituati alla sicurezza dell’autofocus mi sembrava un ritorno al passato, una scelta anacronistica, un po retro. Ma, felicemente mi sbagliavo.
Per chi come me ha sempre utilizzato un sistema di messa a fuoco singola abbinata all’utilizzo del joystic per la scelta dell’area di messa a fuoco troverá veramente la stessa velocitá operativa.
Il sistema sony é molto veloce ed affidabile grazie al focus peaking. In pratica un sistema che va ad analizzare ed evidenziare i contrasti in modo da farti notare immediatamente quali solo le zone a fuoco della scena ritratta. Dopo averci fatto un po di pratica si assume una velocitá tale da non rimpiangere alcun automatismo.
Mentre sto scrivendo comunque sono state annunciate due nuove ottiche Autofocus firmate zeiss (25 ed 85) veramente interessanti quindi credo che in futuro ne vedremo delle belle.
COMPORTAMENTO ALTI ISO
Comportamento ad alti iso apprezzabile anche se grazie alle ottiche luminose non ho dovuto mai spingermi fino a molto. Il range consentito va da comunque da un 50iso ad un 25000 iso.
C’é anche la possibilitá di mettere iso automatico. A differenza dei sistemi Nikon non é consentito la scelta del tempo minimo di posa ma solo il range di iso.
Sinceramente a mio avviso sia per la velocitá per la scelta degli iso sia perché la scena grazie al mirino é possibile vederla esattamente cosi come sará in fotografia, gli iso auto perdono l’importanza che avevano assunto nei sistemi reflex.
ERGONOMIA
L’ergonomia é buona. L’impugnatura é solida e molto confortevole. Tutta la macchina é molto compatta. Inoltre può essere interamente customizzata. Ogni tasto, ogni ghiera può essere impostato come uno desidera in base al proprio modo di scattare ed alle proprie esigenze.
TEMPO DI POSA
Finalmente un tempo di posa utile per ogni occasione. La piccola Sony è dotata infatti di un tempo di posa minimo di 1/8000 che abbinato alla possibilità di selezionare ISO50 consente di utilizzare anche in pieno giorno ottiche luminose a TA senza dover ricorrere a filtri.
MIRINO ELETTRONICO
Come dicevo il mirino é a mio avviso la cosa più diversa che c’é da un sistema reflex. Esso é la gioia e la croce di questo sistema. Gioia perché é possibile vedere l’immagine esattamente cosi come sará e vedere esattamente come il sensore interpreta la scena ti permette di adeguare subito le tue scelte in fase di scatto. Cio ti consente di portare a casa scatti precisi accurati e ben esposti in base alla tua postproduzione.
Inotre il mirino può essere impostato anche in bianco e nero molto utile per la ripresa a fuoco manuale con focus peaking attivato e soprattutto molto utile per guardare la scena in termini di luci e ombre ed avere dunque una attenzione maggiore.
La croce sta nel tempo di refresh dello stesso ogni volta che scatti. Si genera infatti un fermo immagine sulla scena che stai vedendo che a volte può essere fastidioso se stai scatttando proprio osservando dal mirino a raffica su una scena veloce. In questo caso PERò l’ottima raffica viene in aiuto.
RAFFICA
La Sony a7II ha una buona raffica e molto silenziosa rispetto alla Nikon D4.
Buffer di memoria soddisfacente. Certo non é possibile fate un paragone con quello della D4 che é praticamente infinito, ma sufficientemente capiente per uscire indenne da ogni situazione.
MONITOR LCD BASCULANTE
Come la Nikon D750 è dotata anche di un monitor LCD basculante. Molto utile per un sacco di riprese. Consente infatti di scattare traendo in inganno gli osservatori. Da notare che riporta le stesse informazioni presenti sul mirino e che si disabilità appena portiamo o l’occhio sullo stesso mirino.
DURATA DELLA BATTERIA
Tutta questa elettronica non fa bene ai consumi. La batteria copre in media dai 300 ai 500 scatti massimo. Quindi occorre acquistare almeno un paio di batterie aggiuntive.
Il pacchetto non prevede però carica batterie perciò al momento dell’acquisto di batterie extra consiglio vivamente anche l’acquisto di uno o più carica batterie esterni.
UNICO SLOT PER SD
Questa Sony purtroppo non è dotata di un doppio slot SD percui non è possibile fare i backup in macchina. Consiglio l’uso di schede di memoria più piccole per impedire che la rottura della scheda comporti la perdita di tutto un intero servizio.
CONCLUSIONE
Insomma può questa sony essere utilizzata per la realizzazione di un servizio di matrimonio ed in particolari modo per un servizio di reportage? Si. E molto adatta ad una visione Bressoniana della composizione e della scena. Compongo, espongo, aspetto e scatto. Sicuramente un ritorno ad una immagine piú pensata e costruita. Ma grazie alla sua raffica anche adatta ad un tipo di fotografia veloce dove apporre la scelta del fotogramma in un secondo momento.
Completa dunque. L’ideale per chi come me era alla ricerca di una macchina discreta che consentisse di prendere decisioni rapidamente e senza essere notato.
A chi non piacerà? Chi ama una fotografia a raffica che garantisca la possibilità di scegliere l’immagine giusta, corretta, efficace in un secondo tempo tra una quantità di scatti simili, non troverà certo in questa sony una macchina adeguata. Non tanto per la capienza del buffer che comunque consente ottime raffiche ma per il mirino elettronico che a causa del fermo immagine non consente una visione continua della scena.
Chi l’amerà? Sicuramente chi desidera riscoprire il gusto di fotografare. Scattare con la Sony a7s è davvero un piacere soprattutto se si utilizzano ottiche manuali. Con la pratica e grazie all’aiuto del focus peaking, la messa a fuoco diventa veramente veloce e rapida. Il limite di non avere l’autofocus è compensato dalla possibilità di decisione pressoché infinita. Insomma il fatto di sapere che tutto dipende dalle tue capacità non può non tirar fuori il meglio di te senza essere limitato e condizionato dagli automatismi. Dopo qualche giorno di utilizzo sono convinto disabiliterete l’autofocus dalle ottiche che ne sono provviste per godere appieno la magia di questa piccola Sony a7II.
SONY A7II IN AZIONE – REAL WEDDING
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