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Arezzo 31 maggio 2014 – Mi è dispiaciuto constatare che non c’era nessun collega a documentare e raccontare questo evento. Niente televisioni (tranne TSD emittente diocesana sempre attenta ad ogni fatto di cronaca) niente giornali. Eppure la manifestazione aveva fatto parlare molto nei giorni passati. Si vociferava anche di una contromanifestazione, una dura presa di posizione da parte opposta. Insomma c’erano tutti gli ingredienti per un bel resoconto di cronaca. Più di 200 cittadini a manifestare in piedi, in silenzio nel bel mezzo dello shopping aretino per temi diventati scomodi ( difesa della libertà di espressione, della famiglia naturale, tutela del bambino). Un evento che ad oggi sembra dover richiedere una presa di posizione anche per il solo fatto di garantire la sola informazione. Un evento che a causa delle Linee guida dettate dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del ministero delle Pari opportunità ai giornalisti risulta anche difficilmente raccontabile. Un evento dunque scomodo, difficile, interessante ma a cui occorre arrivare preparati.
Per un fotografo infatti , come scriveva bene il saggio Tiziano Terzani, “una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e dei filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare significa cercare nelle cose quello che uno ha capito con la mente”…
Per una informazione completa:
– linee guida Unar ai giornalisti
– sentinelle in Piedi
– disegno di legge 245
– giuristi per la vita
– il paradosso norvegese
– articolo29
– voglio la mamma
e molti paesi più in Sud America e america centrale, proteggendo la famiglia Italia protegge la famiglia