Nikon Z6 recensione / Mirroless in giallo e nero

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Questa che segue non vuole essere una recensione tecnica precisa e assoluta sulla nuova nata di casa Nikon e neppure una comparazione accurata ed esaustiva con altre macchine. Non mi interessa stabilire quale è, infatti, la regina tra le macchine fotografiche bensì rispondere ad una precisa domanda: la Nikon Z6 può essere per me un valido ed affidabile strumento di lavoro durante un servizio di matrimonio? o in un reportage? e se si come?

Chi mi segue e mi conosce sa che per i miei lavori utilizzo ed ho sempre utilizzato macchine di vari brand e di diversi formati. Nikon, Canon, Leica, Fuji, Sony, Olympus, micro 4/3, Aps-C, Full frame e medio formato, Reflex, Telemetro e/o mirroless. Ho sempre preferito conservare la piena libertà di scegliere il linguaggio più adatto per ogni lavoro commissionato piuttosto che essere legato alle sole macchine offertemi da una determinata casa. Quando prendo in considerazione una macchina, dunque, non ne faccio mai una questione di brand, ne di campanilismi, ne di simpatie, ma semplicemente di operatività e necessità.

Ma andiamo con ordine.

 

NON PIU’ REFLEX

 Ebbene si! Finalmente Nikon ha deciso di entrare nel mondo mirroless. Quello che fino a qualche anno fa poteva sembrare un miraggio si è invece concretizzato. Nikon ha iniziato a sviluppare macchine senza specchio e ci consegna due modelli interessanti: la Z7 e la Z6. Principalmente differiscono tra loro per grandezza del sensore. 45 la prima e 24 la seconda.
Chi si aspettava l’ingresso con il botto è rimasto sostanzialmente deluso.
Nikon non arriva con una macchina in grado di fare tutto con chissà quale nuova tecnologia e con un parco ottiche dedicato immenso.
Nikon sceglie una strada diversa, più discreta e direi più attenta ai suoi utenti che a conquistare nuove fette di mercato.

Questa Z6 infatti è si una mirroless ma è anche e sopratutto una Nikon. Presa in mano l’utente Nikon è in grado di capirla ed usarla immediatamente. Stessi menù, stessi manuali, stesse funzioni. L’approccio con la macchina è veramente semplice. Nessun tipo di difficoltà. Si capisce di non avere in mano un’altra Reflex solo dopo aver avvicinato il nostro occhio al mirino.

 

DIMENSIONE & PESO

 Rispetto alle altre DSLR Nikon è sicuramente più piccola ed anche più leggera data la mancanza dello specchio. Diciamo che è leggermente più piccola di una d7200 e che pesa quasi la metà di una d850. Non male, vero?

D850: 146 X 124 X 79MM peso 1015g

D750: 141 x 113 x 78MM  peso 755g

7200: 135x106x76 mm peso 675g

z6: 134 x 100,5 x 67,5mm peso 585

Se poi andiamo ad usare le (poche) ottiche dedicate la differenza con le sorelle si fa sentire eccome.
Da tener dunque molto in considerazione se stiamo ricercando una macchina leggera.

 

 

ERGONOMIA

Come dicevo l’impugnatura della Z6 ricorda senza ombra di dubbio quella di una reflex. E’ ben calibrata, si stringe bene sulle mani ed i tasti sono facilmente raggiungibili anche da me che ho la mano piccola.
Chi è abituato a tenere in mano una Nikon si troverà immediatamente a suo agio. Anche  perchè le funzioni principali sono più o meno rimaste tutte al solito posto.

 

MIRINO

La cosa più bella che possiede questa macchina è sicuramente il mirino. Finalmente un mirino come si deve. Luminoso, nitido, molto fedele alla realtà. Veramente un bel lavoro. E’ proprio un piacere osservare attraverso questo mirino, sopratutto se si deve fotografare molto e spesso. Non sembra assolutamente di guardare attraverso un monitor. Gli ingegneri Nikon ci hanno deliziato di una visione eccellente in grado di competere con quelli della Leica SL.

 

COMPORTAMENTO ALTI ISO

Gli ISO sono per molti un parametro molto importante per giudicare una macchina. Io, invece, sono abituato ad usarne pochi e raramente mi spingo sopra i 6400 iso. Non amo neppure gli automatismi e preferisco essere io a gestire la macchina agendo in maniera manuale. Normalmente utilizzo solo tre esposizioni 400 – 1600 – 3200 Iso. Questo  mi permette di essere più preciso nei vari momenti potendo agire solo sui tempi e diaframmi.
La possibilità che questa macchina, come gran parte delle macchine di oggi, va dunque ben aldilà di quello che normalmente utilizzo.
Quello che semmai mi interessa è capire se l’eventuale rumore o grana che il sensore produce rispecchia o meno i miei gusti. Preferisco, infatti, avere una grana naturale che doverla poi aggiungere in post produzione.
Per questo ho confrontato il comportamento della macchina con la Sony A7III utilizzando ovviamente gli stessi tempi e lo stesso diaframma e scattando appositamente in jpg per non passare da un processo di post produzione.
Il comportamento di questa Z6 e veramente convincente non solo per la grana prodotta a 6400 iso ma per la resa cromatica molto più fedele a tutte le esposizioni.

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PERSONALIZZAZIONE

La filosofia di personalizzazione di Nikon non è certamente quella di altre case.
Se vi piace possedere una macchina solo perchè è totalmente personalizzabile allora questa Nikon non è la scelta più adatta per voi.

Cosi come se cercate un fotografo che vi consegni 10.000 immagini per la scelta delle foto del vostro matrimonio io non sono per voi.

Nikon non fornisce tutte le opzioni e combinazioni possibili ed immaginarie  ma si comporta allo stesso modo di un fotografo che fa un ottimo lavoro di editing e cioè lascia all’utente solo alcune scelte avendo già studiato quali sono i parametri giusti da dover collocare in una parte o nell’altra della propria macchina.
Ed il risultato si vede. Sono stato in grado di settare in maniera definitiva la mia Z6 in meno di un paio di ore contro i mesi (  non scherzo ) di prove e tentativi della A7III. 

Assoluta novità ed utilità è l’implemento di un menù rapido visibile anche da mirino attivabile premendo il tasto “i” della macchina. Il menù è interamente personalizzabile e permette di raggiungere tutte le varie opzioni che la macchina concede velocemente. Per esempio io ho aggiunto la doppia esposizione, lo scatto silenzioso, la velocità della raffica e le varie possibilità di WB.

Oltre a questo è disponibile memorizzare tre differenti impostazioni della macchina ed attivarle velocemente tramite i moduli U1-U2-U3 che si trovano direttamente sulla ghiera.
Insomma le possibilità di rendere la macchina adatta alle proprie necessità non mancano certo.
Qualcosa è comunque migliorabile (come la possibilità di inserire altre funzioni al tasto per la correzione della esposizione quando decidiamo di di bypassarlo utilizzando solamente la ghiera) e sono sicuro che le prossime uscite Nikon saranno migliori ma l’approccio mi piace molto.

 

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AUTOFOCUS

Inutile dirlo l’AF della sony è decisamente un passo avanti. Preciso, veloce, reattivo. Una volta domato ti permette di mettere a fuoco con precisione qualunque cosa desideri. Gli schemi di messa a fuoco di questa Z6 ricordano  molto invece quelli di una reflex. Sono più semplici ma non per questo meno efficaci. Ma come avviene nelle Sony ora è possibile mettere a fuoco un soggetto su tutta la scena ed anche direttamente con un dito sul display.
La difficoltà maggiore che ho trovato cominciando ad utilizzare l’AF (sono abituato ad utilizzare il fuoco manuale) di Sony sono state le molte combinazioni possibili.
Con questa Z6 invece sono stato in grado di essere operativo all’istante. Veramente un giovamento. Che dire funziona.
Non mi interessa infatti che l’AF sia tecnicamente rapidissimo ma che io sia rapidissimo nel riuscire a mettere a fuoco. E con questa Z6 lo sono. Ciò mi basta.

Anche se… l’eye AF, oltre che il riconoscimento facciale, impostabile su un bottone è veramente utile in moltissime situazioni. Credo che sia la cosa più intelligente ed interessante che sia stata progettata da Sony. La possibilità di avere un occhio umano (al momento che sto scrivendo sta uscendo un firmware nuovo che lo implementa anche per gli animali) sempre a fuoco è una cosa di cui una volta abituato non riesci a fare a meno. 

Nikon ha di suo solo un AF di rilevamento di volto molto preciso ma ben diverso da quello di Sony. In pratica funziona da focus tracking. Il punto di Af insegue il soggetto selezionato mentre si muove nell’inquadratura. Nel caso sia messo a fuoco il volto segue il volto del soggetto.
Molto interessante se non fosse così complicato azionarlo. Funziona infatti combinando la AF-C con area Af-auto. Dunque impossibile da abbinarlo ad un tasto.
Nikon ha comunque 3 modi di ripresa salvabili nella ghiera ed è semplice impostarne uno, come ho fatto io,  per dedicare la macchina a questa funzione.

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FUOCO MANUALE

Uso spessissimo il fuoco manuale. Sono abituato a mettere  fuoco con il telemetro della mia Leica M che a volte sono più veloce di qualunque autofocus. Inoltre mi piace anche avere quelle situazioni di microsfuocato che rendono l’immagine più artigianale e romantica.
Di cosa ho bisogno per mettere a fuoco manualmente ed essere veloce?
Essenzialmente di due cose. Un focus peaking preciso e uno zoom rapido.
Questa Z6 a differenza della Sony A7III li ha tutti e due.
Come per le Sony è possibile abilitare il focus peaking su più colori e con più intensità ma a differenza della A7III in questa Z6 è possibile abilitare e disabilitare lo zoom con un solo click contro i tre della Sony. Ciò influisce sulla rapidità di visione, scelta ed esecuzione che in caso di fuoco manuale è determinante.
Anche la possibilità di usare il tilting monitor LCD è molto utile, pratico e veloce.

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UN SOLO SLOT

Unico slot per Nikon. Molti storceranno il naso non riconoscendo il valore professionale a questa macchina solo per la mancanza del doppio slot. Si tratta però di una scheda XQD veloce e performante e sopratutto molto sicura. La scelta d inserire un solo slot performante xcd probabilmente pagherà alla lunga quando sul mercato saranno disponibili le schede CFexpress da 1700 mb/s.
Per ora la mia esperienza dice che è molto più probabile che ti rubino l’attrezzatura piuttosto che si guasti una scheda. In più se uno proprio ci tiene è possibile tramite wi-fi impostare lo scaricamento delle immagini scattate direttamente sul telefonino ed avere una copia jpg sempre con se.

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PARTICOLARITA’

E’ possibile fare la doppia esposizione in camera sia direttamente, cioè con l’uso del mirino sia indirettamente miscelando due immagini scattate in precedenza. In entrambi i casi verrà restituito però solamente un file .jpg
Questa è una cosa che se interessati Sony non è in grado si fare.

 

CONCLUSIONI

Il mio modo di fotografare è piuttosto discreto. Non mi piace farmi notare troppo. Amo essere praticamente invisibile o almeno confondibile tra la gente. Non mi piace quando le persone cambiano atteggiamento perchè in presenza di un fotografo. Desidero documentare la vita la dove accade. Allo stesso tempo amo stare a contatto con la gente, vivere le stesse emozioni ed avere le stesse percezioni. Essere parte stessa della scena. Ho sempre prediletto, quindi, macchine piccole e poco vistose. Attrezzi che possono essere occultati con facilità o camuffati velocemente.

Pur essendo piccola e leggera questa Z6 risente molto di una impostazione  reflex. A guardarla bene infatti non è poi così diversa dalle sue sorelle con specchio.  Con una lente piccola montata (tipo il 50 o il 35) poi il suo aspetto 

è più o meno simile a quello di una d750.  Come non riuscivi ad essere invisibile prima non ci riesci neppure ora. Non è quindi la macchina, diciamo, ideale per il mio approccio alla fotografia. Come d’altro canto non lo è stata la leica SL. Ciò nonostante è la migliore mirroless di nuova generazione con cui io abbia lavorato. Il mirino è veramente piacevole. I comandi sono esattamente li dove sono sempre stati. L’impugnatura è sicura ed ergonomica. Unico neo per me rimane  ancora la dimensione ma capisco che sarebbe stato veramente difficile poter fare meglio.

A chi non piacerà? Sicuramente a chi vuole dare sicurezza maggiore ai propri clienti in fatto di conservazione di dati. L’assenza di un doppio slot infatti la pone in una situazione di inferiorità rispetto alle sorelle reflex ed alla concorrenza.
A chi desidera una macchina completamente personalizzabile e a chi necessità di un autofocus più complesso e di un parco ottiche più vasto.

Chi l’amera? Sicuramente chi ha avuto la possibilità di usarla ed è stato o è un utente Nikon non può non rimanere affascinato da così tanta semplicità di uso. La macchina infatti consente di avere una rapidità di decisione impressionante.
Chi è già utente Nikon e vuole una mirroless senza dover cambiare approccio mentale e parco ottiche troverà in questa Z6 quindi una fedele compagna.  Chi non è utente Nikon ma desidera una mirroless performante e facile da settare ed usare aperta anche all’uso di ottiche manuali di altre case. Chi desidera godere di una visione naturale a pieno schermo.  

 

SINTESI

Aspetti positivi

  • stessa usabilità Nikon per chi viene da Nikon
  • leggera
  • ergonomica
  • intuitiva
  • mirino 
  • doppia esposizione
  • possibilità di usare lenti di altre case
  • stabilizzatore in camera

Aspetti negativi

  • personalizzazione migliorabile
  • parco ottiche dedicate ancora scarso
  • durata batteria
  • mancanza eye-AF
  • un solo slot anche se XQD

 

NIKON Z6 IN AZIONE

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La Nikon Z6 è acquistabile anche su AMAZON
P.S.: Un ringraziamento speciale va a Nital S.p.A che con la professionalità e la gentilezza che da sempre la distingue mi ha permesso di usare e testare le sue Nikon Z6.
Nota per i professionisti: quando si prende in considerazione un brand occorre valutare prima di tutto l’assistenza riservata ai professionisti. Nikon con il suo sistema NPS (Nikon professional service) ti permette veramente di poter contare sempre su una assistenza dedicata e veloce e lavorare così in tranquillità. 

 

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ciao, l’ hai provata con lenti sigma art? come si comporta l’ af?

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